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Io sono il buon pastore
Il buon pastore offre la vita per le pecore

Giovanni - 10 , 11

Storia della Parrocchia

Mons. Gioacchino Cozzolino

Il percorso giubilare della comunità parrocchiale di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria è determinato da due date che ne segnano la storia.

La prima, quella del 1 gennaio 1985, quando Mons. Domenico Vacchiano decise di creare una nuova parrocchia a Pompei, in una zona residenziale che allora stava nascendo, distaccando una porzione di territorio allora appartenente all'Arcipretura del SS. Salvatore.

La seconda, quella del 1 gennaio 1987, quando, con la nomina del primo parroco nella persona di Don Francesco Paolo Soprano, nasceva di fatto la comunità parrocchiale.

Non è stato facile creare una nuova comunità. Aggregare le diverse anime che la compongono ha richiesto un impegno diuturno e una disponibiltà non comune. Ma ciò è stato reso possibile grazie all'azione incessante dello Spirito che ha mosso menti e cuori di tutti al servizio dell'annuncio.

Un lungo cammino che ha incrociato la vita di chi vive in questo territorio pompeiano con quella di coloro che sono stati chiamati a fecondarlo con un lavoro quotidiano e incessante. Un percorso connotato da luci ed ombre, ma di sicuro attraversato dalla Grazia e che ha toccato il cuore di molti. Dall'embrionale inizio attorno alla Cappella della Madonna delle Grazie, all'utilizzo della struttura del Seminario fino alla sede definitiva e stabile, in via Aldo Moro, aperta al culto il 19 marzo 1998.

Lungo il cammino costitutivo, un ruolo aggregativo collaterale hanno avuto le Cappellanie annesse alla parrocchia: quella della Madonna delle Grazie, quelle di Sant'Antonio a Bottaro e di Sant'Antonio a Pontenuovo.

Per tramandare la memoria di questo cammino, ricordiamo il fondatore della Parrocchia, Mons. Domenico Vacchiano, primo Vescovo di Pompei e figlio di una delle prime bambine accolte da Bartolo Longo nelle sue opere; e, poi, l'indimenticato Mons. Francesco Saverio Toppi che diede il proprio impulso affinchè la comunità uscisse da una situazione logistica di provvisorietà e fosse costruito il nuovo tempio. Fu lui a dedicare al culto, il 19 marzo 1998, la sede definitiva della comunità parrocchiale con una celebrazione gioiosa e partecipata. E' da ricordare, poi, Mons. Domenico Sorrentino che, con il suo breve ma intenso e proficuo episcopato, ci ha fatto riscoprire la dimensione rosariante della Chiesa pompeiana culminata con la consegna del testo pontificio sul Santo Rosario e l'emozionante incontro con San Giovanni Paolo II a Pompei. Infine l'Arcivescovo Mons. Carlo Liberati: con lui abbiamo vissuto l'incontro a Pompei con Papa Benedetto XVI, che ci ha riconsegnato idealmente la Rosarium Virginis Mariae, invitandoci a coltivare questa preziosa eredità.

Il ricordo grato va a tutti coloro che hanno lavorato con gioia e disponibilità al servizio della parrocchia: i Cappellani Don Giuseppe Bezzeccheri, Don Gennarino Carotenuto, Don Peppino Arpaia, il Diacono Guido Peirano, Michelina Palomba, Liliana Palomba, Mena Trapani, Davide Palmieri, Emilio Della Vecchia. Quanti volti, quanto lavoro, quanta passione, quanta trepidazione, quanta sofferenza, quanto cammino ha accompagnato la storia di questa comunità !

La mia esperienza di parroco mi consente di riassumere l'interezza, affermando con Paul Claudel "Ho visto vivere la Chiesa" nella esperienza concreta delle sue attività e nel volto di chi ha contribuito e tuttora continua a lavorare per la comunità.

Ho visto vivere la Chiesa nel volto di tanti laici che hanno sostenuto e sostengono i loro pastori nell'annuncio della Buona Notizia del Vangelo.

Ho visto vivere la Chiesa nel volto di tanti confratelli che, in maniera stabile o occasionale, hanno condiviso, con disponibilità, la "sàrcina" pastorale.

Ho visto vivere la Chiesa nel volto dei giovani: ne ho ascoltato le ansie, i sogni, le delusioni; essi chiedono di essere amati e capiti in qualche loro intemperanza. Di certo non sono sprovveduti nè tantomeno sono alla ricerca di avventure peregrine.

Ho visto vivere la Chiesa nel volto di tante coppie, con il loro carico di preoccupazioni per il ruolo educativo a cui sono chiamati e il loro bisogno di affidare il peso di una vita quotidiana, a volte incerta, a chi può condividere ed aiutare la loro fragilità.

Ho visto vivere la Chiesa nel volto di anziani e ammalati: quale grazia di esperienza e di fiducia nell'agire di Dio e nella sua provvidenza !

Ecco la piccola Chiesa che ho accolto nel mio abbraccio, che ho visto crescere e che intendo tramandare anche con questa pubblicazione: una bella realtà attraversata dai gemiti dello Spirito e dalla Grazia, che chiede a tutti una disponibilità all'incontro e alla condivisione per portare i pesi gli uni degli altri.

Nonostante la difficile congiuntura che stiamo vivendo e gli ostacoli che rendono faticoso il lavoro, questa parrocchia è una bella comunità, solida e desiderosa di aprirsi costantemente all'azione dello Spirito per esprimere con sincerità e passione le proprie ritrovate e rinnovate vocazioni.

Rendo grazie al Signore di questo percorso.

Parroco dal 2004 al 2016
Mons. Gioacchino Cozzolino

Mons. Francesco Paolo Soprano

Ripenso a quegli anni vissuti all'ombra della Cappella della Madonna delle Grazie nel tempietto di Sant'Abbondio, poi nel container, poi ancora nella tenda ed infine nell'ex teatro del Seminario.

In quella situazione complessa, avvertivo, sempre più forte, la presenza materna di Maria che, giorno dopo giorno, contribuiva all'edificazione e alla crescita della comunità parrocchiale.

Il desiderio di essere "Chiesa", cioè comunità di persone, permetteva di sopperire alle grandi carenze strutturali. Non c'era una chiesa struttura, ma una cattedrale della Carità ! E tante persone hanno trovato, nell'accoglienza cordiale, forza e fiducia.

Nasce, infatti, nel 1993 sotto la spinta e la determinazione dell'Arcivescovo, Mons. Francesco Saverio Toppi la mensa della carità. Un'esperienza unica per l'intera comunità parrocchiale, intorno alla quale si è sviluppata, nel corso del tempo, una solidarietà e un impegno che hanno caratterizzato le scelte pastorali del nostro essere Chiesa. Insieme alla mensa sorgevano altre iniziative di carità. Tra esse, mi piace ricordare la "scuola caritas" per l'insegnamento della lingua italiana agli stranieri.

Nel fervore delle attività, tuttavia, non si perdeva mai di vista l'obiettivo di avere la Chiesa parrocchiale. Quando tutto sembrava difficile, l'azione decisiva di Mons. Francesco Saverio Toppi e lo sblocco delle procedure messe in atto dall'amministrazione comunale, faceva si che i lavori per il nuovo complesso parrocchiale potessero iniziare.

Finalmente il 19 marzo 1996, veniva posta la prima pietra e, dopo due anni di intenso lavoro, il sogno divenne realtà e, nella solennità di San Giuseppe, nel 1998, Mons. Toppi celebrava il rito della dedicazione della nuova Chiesa parrocchiale e benediceva i locali annessi.

"Una Chiesa nuova per una nuova Chiesa" è stato lo slogan che ci ha accompagnati sin dall'inizio nelle attività parrocchiali. La stessa struttura della parrocchia è stata progettata e costruita per essere una "Casa tra le case", anzi, per essere la Casa dell'incontro tra la famiglia degli uomini e la famiglia di Dio: Casa dell'incontro, della condivisione, della fraternità, ma soprattutto la Casa della corresponsabilità.

Le nuove prospettive contenute negli orientamenti pastorali "Educare alla vita buona del Vangelo" promulgati dalla Conferenza Episcopale Italiana interpellano ogni singola parrocchia in un rinnovato impegno pastorale.

"La Parrocchia - Chiesa che vive tra le case degli uomini - continua a essere il luogo fondamentale per la comunicazione del Vangelo", che trova sostegno nella formazione personale dei fedeli, nell'assiduità nella preghiera, nella valorizzazione della celebrazione eucaristica, specie quella domenicale, nella catechesi, nel servizio agli ultimi e ai sofferenti, nel dialogo con i lontani e gli indifferenti, nell'accompagnamento costante e amichevole con gli assidui.

Parroco dal 1987 al 2004
Mons. Francesco Paolo Soprano

Liturgia del giorno
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